Storie celate, tradizioni, collage storici che, tassello dopo tassello, vanno a comporre i fatti storici di memorie riferite all’esistenza della vita oltre la morte. Racconti dei popoli trasformati in riti in alcune società che, in molti casi sono vigenti tuttora oggi; soprattutto dopo e quando si istituirono le nuove concezioni sulla vita e la morte. Precisamente l’idea della vita oltre la morte ha spinto gli esseri umani a “Immaginare l’aldilà”: l’inferno, come i luoghi dei puniti per azioni non consoni nella società, il purgatorio il luogo dove gli spiriti spiano le loro colpe, invece il paradiso come luogo di gioia serenità: Dante alighieri e la Divina Comedia. Il Giudizio Universale di Michelangelo: Città Vaticano – Cappella Sistina ecc
Dagli inizi della presenza dell’uomo sulla terra, e con lo svilupparsi delle civilizzazioni, le popolazioni di ogni parte della sfera della Terra ebbero bisogno da mediatore”, che possa interpellare presso Dio a favore dei vivi; attraverso suppliche potevano immaginare l’aldilà; tramandati nelle tradizioni. Alcune civiltà, infatti, crederò che facilitando il viaggio i morti potevano divenire antenati, in riferimento a ciò: per i Maya e gli Aztechi la morte è una continuazione della vita nell’aldilà, immaginato simili al mondo dei vivi sulla terra dove è possibile ricongiungersi con i cari, risalendo al mondo dei vivi; il pensiero ricorrente sulla morte aveva origini nelle nascite; e trasformazioni, più che la fine della vita dell’uomo.
La storia fantastica di una tradizione nata nel 1650 del XVII secolo; quando il discendente Angolano: schiavo
La Cittadella di fortezze, torrioni, roccaforti monumentali di diverse dimensioni, costruiti in pietra e adobe nei pendii delle Ande, utilizzati per opporre resistenza ai continui intenti di “colonizzazioni” dalle diverse culture Pre-inca
Nel Dipartimento di San Martín e presso Machu Pichu sacra e maestosa “Vecchia montagna”, e dalla costa all’altopiano, alle zone amazzoniche più impenetrabili considerate eden naturale d’orchidee, dove esistono diversità di forme, colori, e la caratteristica peculiare nell’adattamento a svariate zone e condizioni atmosferiche diverse
Nel territorio dei Chachapoyas si trova l’antica fortezza “Kuelap” monumento architettonico precolombiano, civiltà dei Chachapoyas. In caso di pericolo e per affrontare il nemico invasore adoperavano il sistema, Mitmaq, meccanismo politico guidati dai “Mitimaes” o capi gruppi chiamati “Ymahuayna” e con la finalità di ampliare terre di coltivo
Il Rio delle Amazonas ha le sue origini nel fiume Mismis, sulla beta delle Ande; proseguendo si espande per tutta la zona montuosa Andina, bagnando le foreste del Nord del paese; dando vita ad un folto paesaggio racchiudendo in tre riserve ecologiche: “Tambopata” e il suo lago “Specchio d’acqua naturale”; completano la triade ecologica “la riserva di Pacaya Samira” e il “Parco nazionale del Manu”.
Nella zona di Ica – Paracas, al Sud dell’Oceano Pacifico, le “Isole Ballestas”, santuario naturale e insediamento di fauna marina autoctona, dove ogni specie occupa una nicchia ecologica, con una nutrizione propria, ragione per cui non entrano in concorrenza; attratti da una enorme quantità di specie ittiche; ossia il complesso di organismi animali e vegetali, tra cui le alghe marine, ricche di un particolare collagene, usati nella fabbricazione di prodotti di cosmesi. Altro scopo della riserva e salvaguardare il patrimonio storico culturale della cultura “Pre Inca di Paracas”.
All’alba dei tempi, prima ancora dell’esistenza dell’impero Inca, il fiume Amazonas si racchiude ai due estremi in cui si avvia; da una parte troviamo la zona andina di Pisac e Ollantaytambo dove si unisce al fiume Vilcanota ho Wilcamayu
Nella zona andina tra la zona Nord Est di Perù e la foresta vergine dell’A