La segregazione razziale negli Stati Uniti d’America regola il principio “separati ma uguali” e molto evidente che lo esser “uguale” risulta essere raramente uguali, ma il rischio di siamo tutti uguali, si conferma l’altro solo perché e uguale a noi, no perché è diverso e va rispettato come tale.
Le segregazioni hanno messo le radici nelle società di tutto il mondo, esistono da sempre e sono marcate dalle molteplici differenze: dallo status sociale, politico ed economico, hanno messo i muri confinanti le etnie nei territori separati e classificati per impedire il libero accesso ai servizi alle persone agli strati sociali più alti ecc. I muri sono forti e resistenti, hanno da sempre condizionato la libertà e la mobilità di molte persone.
Gli eventi tragici di questi ultimi giorni negli Stati Uniti sono la scintilla scatenata dalla violenza inaudita contro George Floyd attuata da persone che dovrebbero proteggere ai cittadini, porre in evidenza l’insofferenza della polizia nei confronti degli afroamericani; sono troppi gli incidenti accaduti per centinaia di anni negli Stati Uniti. “No risego a respirare” sono le parole che scatenarono le rivolte afroamericana contro la polizia e in nomi di George Floyd: bloccato morto per soffocamento da parte della polizia, le proteste si diffusero in tutto il paese contro il razzismo e il pregiudizio associati alla polizia, risultato di un cumulo di sofferenze e incidenti mortali per gli afroamericani che le subiscono da secoli, gli abusi di potere oggi sono la giustificazione delle più gravi violazioni dei diritti umani. Le popolazioni di vari stati americani sono uscite in strada ripudiando i fatti accaduti recentemente, mettendo alle popolazioni di quasi tutto il mondo nella condizione di protestare fermamente contro il potere irrazionale di alcuni settori della polizia americana,
Bastarono gli 8 minuti e 46 secondi per sconvolgere l’America e le conseguenti proteste in tutti gli Stati, con la grave pandemia in corso il paese dimostra una democrazia sotto stress, le popolazioni sofferenti hanno paura dalle conseguenze delle azioni dell’intolleranza. Il cambiamento epocale intimorisce tutto a tutti, dal flusso caotico dell’esperienza sensoriale che influenzano il modo in cui la realtà è percettiva, le violenze inaudite contro qualcuno che non ha colpe, il fatto d’appartenenza ad una etnia diversa, il professare una religione diversa dalla nostra; i musulmani contro i musulmani, gli ebrei assediati dall’antisemitismo, i profughi uomini, donne, bambini che vagano per terre inospitali, molti di loro non arriveranno a destinazione. Il disprezzo per gli altri gruppi è cosi frequente e comune che in nessun angolo del mondo ci sono gruppi immuni a questo fenomeno sociale: Di norma la «discriminazione» ha effetti più tempestivi e socialmente più gravi che non il «pregiudizio» La «Segregazione» scatena i conflitti accentuando le condizioni di inferiorità di un gruppo esterno.
Il processo di «Categorizzazione Sociale» concepito in molte società, costituisce linee di demarcazione che separano, dividono: in base alla provenienza, la confessione, il genere, l’età, sesso, le classi sociali di appartenenza e la formazione professionale dei cittadini nel contesto sociale. Alcune persone attraverso la «Mobilità Sociale» possono sfuggire ai fenomeni categorizzanti del suo gruppo «tutti sono uguali» in questo modo riesci a liberarsi dei costi che l’appartenenza di gruppo comporta.
La segregazione razziale negli Stati Uniti d’America regola il principio “separati ma uguali” e molto evidente che lo esser “uguale” risulta essere raramente uguali, ma il rischio di siamo tutti uguali, si conferma l’altro solo perché e uguale a noi, no perché è diverso e va rispettato come tale. I servizi ed opportunità di strutture storiche come l’alloggio, servizio sanitario, l’istruzione, l’occupazione e i trasporti fondate nel razzismo difficile da cambiare. La separazione legale e sociale imposta agli afroamericani dagli altri gruppi etnici, e in generale alle popolazioni di colore da parte di alcuni settori delle popolazioni bianche.1