Con il titolo “It’s Time For Nature”1. È tempo di ricostruire la natura al meglio per le persone e per il pianeta. Nella giornata mondiale dell’ambiente e con lo slogan “È il tempo per la Natura”2. “Si rinnova la nuova strategia per il 2030 nell’Agenda dell’ONU: adottate dai leader mondiale nel 2015, l’impegno di uno sviluppo sostenibile globale, stabilendo 17 obiettivi. Fondati nella eliminazione della povertà, il conseguimento dello sviluppo sostenibile globale entro il 2030 a livello mondiale, garantendo che nessuno rimanga escluso”.
L’anno 2020, dichiarato il «Super anno per l’ambiente e la biodiversità»3. Comprendono gli obiettivi di “Aichi”4, proposti dai paesi appartenenti all’ONU, fu il piano strategico per la conservazione per la biodiversità 2011-2020, ma non sarà raggiunto nel 2020, già che il Pianeta sta per affrontare una crisi ambientale senza precedenti. Tali fenomeni naturali hanno sviluppato epidemie e malattie sconosciute che hanno colpito le popolazioni. L’organizzazione mondiale della sanità ha denunciato che la maggior parte dei paesi non dispone di dosi sufficienti per contrastare il Covid-19 e mettere in salvo le popolazioni a rischio: Brasile, India, ecc. I cibi che mangiamo, l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo e il clima che rende il nostro pianeta abitabile provengono tutti dalla natura. Tuttavia, questi sono tempi eccezionali in cui la natura ci sta inviando un messaggio: per prendersi cura di noi stessi dobbiamo prenderci cura della natura. È ora di svegliarsi, di farsi sentire.5
Le incontrollate azioni degli esseri umani si possono osservare nelle anomalie che ci mostra la natura divenendo molto preoccupante; da sempre la foresta tropicale è sotto minaccia, con i 200 roghi sviluppati nel cuore dell’Amazzonia; così come la spettrale foresta fantasma che mostra più o meno 200 alberi spogli nel cuore di Manhattan e altri vasti tratti di foreste muoiono a causa di eventi climatici estremi. Altri vasti tratti di foreste muoiono a causa di eventi climatici estremi, come gli Alluvioni in Perù, provocato dalla «Corrente del Niño», manifestandosi più frequente nelle coste sudamericane. Si tratta di eventi anomali cicli che condizionano il clima dell’intero globo; inoltre, diminuisce la produzione di «plancton», alimento imprescindibile per i pesci, incidendo su tutta la catena alimentare, e così arrecando danno all’agricoltura e alla pesca nelle zone interessate dal fenomeno. L’insieme dei fenomeni dell’Oceano Pacifico mortifica le popolazioni in via di sviluppo, che dipendono fortemente dall’agricoltura, pesca, sono le più colpite. Anche a livello globale hanno effetti molto significativi sulla circolazione atmosferica in tutto il pianeta.6
L’invasione di Sciami di Locuste, di 2.400 km, è stata rilevata nel Nord – Est del Kenya, Sudan l’Uganda, paesi che stanno fronteggiando la scarsità di cibo, con la grave sottoalimentazione di quasi 1,38 milioni di bambini e hanno bisogno di cure.7 Gli incendi nell’Australia8; la temperatura record nell’Artico, dove i costoni di ghiacciai crollano; nella Groenlandia habitat delle “foche” spariscono, e hanno difficoltà a costruire le “tane per ripararsi, partorire e allattare i propri cuccioli”. La minaccia più crudele è il bracconaggio, purtroppo tuttora oggi esistente il commercio illegale di pelli dei cuccioli di foche.9
Le modificazioni climatiche proseguono impattando la natura, divenendo preoccupanti per la conservazione degli ecosistemi; quello che stiamo vivendo peggioreranno negli anni a venire; la distruzione delle biodiversità corrisponde a distruggere il sistema che supporta la vita umana. Secondo l’U.E. si dovranno programmare strategie per fermare la perdita della biodiversità nel mondo, cambiando i sistemi alimentari sostenibile e nel rispetto del medio ambiente a livello mondiale, ai fini di proteggere la salute umana e del pianeta; diade indispensabile per la sussistenza degli ecosistemi a livello globale. In moltissimi casi i cambiamenti climatici, soprattutto l’innalzamento della temperatura dell’acqua di mare, sono il fattore principale della distruzione degli ecosistemi come “Le Barriere Coralline”, ambienti modificati a causa del fenomeno del Bleaching10 dovuto alla scomparsa delle alghe monocellulari che producono “fotosintesi”, fornendo colori i cibi ai polpi dei coralli, l’assenza delle alghe causano la morte dei “Polpi” nella zona Corallina. In Italia lo stambecco e le altre specie alpine sono a rischio estinzione