Dal meticciato della cucina peruviana, all’influenza della cucina Cinese-Cantonese; dal «Chi-Fan» si creò il «Chifa», che oggi risulta parte dell’arte culinaria tipica del Perù. Diversità che sono un piacere del palato.
Autore: Elva Collao
Generazioni di discendenti sono all’origine delle diversità dei peruviani: rossi, bianchi, gialli, neri, viola. Diversità che ci hanno permesso una coesistenza variopinta, influenzata dalle diverse etnie arrivate nei territori del Perù. Cioè: «chi non ha di Ingo ha di mandingo». Non è consueto chiedere come si autodefiniscono gli stessi figli di immigrati, tenendo conto delle loro discendenze. In merito a ciò, a un bambino i cui genitori erano discendenti dall’etnia cinese fu chiesto che cosa si sentisse di essere realmente, cinese o peruviano. E lui rispose: “Io non ho da scegliere se sono cinese o peruviano. Appartengo a entrambe le etnie”.
Nella maggior parte dei paesi in Via di Sviluppo o Emergenti esistono livelli di alti tassi povertà nelle popolazioni e molti di esse non raggiungono la soglia di formazione del capitale sociale. “Gli svantaggi causati da circostanze personali, sociali, culturali o economici possono ostacolare l’istruzione dei bambini e rappresentano “una sfida per i sistemi scolastici della regione”. Perciò, ciò che è ammissibile in qualsivoglia collettività con un livello di vita in media basso, “è inaccettabile in un’altra collettività dove invece i livelli di vita sono in media superiori”.
Dalla quasi esclusività della DAD, che non a caso è stata intensificata, divenendo indispensabile per proteggere i ragazzi dalla diffusione del contagio, è derivato anche l’effetto per cui i ragazzi risentono dei mutamenti improvvisi di contesto e di ambiente; infatti, l’assenza di interazione in aula con loro pari, in alcuni casi ha fatto insorgere segnali di solitudine e di mancanza di concentrazione negli studi, nonché un basso rendimento. Questo è il motivo per cui, tra lezioni online e il procedere della pandemia, in numerose scuole si sono avviate le procedure di supporto psicologico. I genitori sono preoccupati, motivo per cui in moltissime scuole si sono già avviate altre attività di sostegno dei ragazzi.
L’affermarsi di un nuovo rapporto economico-sociale e lavorativo fa sì che i ragazzi debbano prepararsi ai nuovi lavori che richiedono le competenze necessarie, tenuto conto dei nuovi mezzi tecnologici che progrediscono ogni giorno, e dei nuovi dispositivi che continueranno a trasformare il mondo con una intensità impossibile da prevedere.
Il provenire da una famiglia con un elevato status economico, ossia con un background economico e culturale privilegiato, si può configurare come una condizione di vantaggio nel rendimento scolastico, dal momento che la famiglia ha risorse che si manifestano nella trasmissione di elevate attese, ossia la predisposizione del capitale economico umano e culturale di una famiglia che rispecchia il livello di istruzione de suoi membri.
La disuguaglianza nella adeguata fornitura della rete digitale separa il divario che c’è tra chi ha accesso adeguato alla rete telematica e chi non l’ha, vedendosi così a trovare in condizioni di esclusione sociale ed escluso dalle conoscenze, dalla formazione, dagli apprendimenti “uguali per tutti”, in considerazione del rispetto dell’uguaglianza che offre la cultura globalizzata odierna.
L’utilizzo di ampia portata della rete in maniera non adeguata è un segnale fondamentale delle situazioni difficili in cui ci troviamo: la comunicazione intergenerazionale e soprattutto la perdita dell’interesse per le cose durature. I ragazzi e giovani trovano difficoltà nei contenuti capaci di orientarli nel presente e nel progettare il loro futuro, così come rendere positivo l’incontro con gli altri. Abbandonate le strutture logico-deduttive e lineari, apprendono per “scoperta”, hanno un “ragionamento più libero”, dove prevale la modalità emozionale del momento, l’interesse per il “real-time”. L’immediatezza di recuperare informazione dalla rete e la condivisione con il gruppo sul web e sui social media fa diventare i ragazzi più fragili e dipendenti. Si tratta dei Nativi Digitali, cioè i giovani dai 13 ai 24 anni: socializzando in rete e adattandosi alle nuove tecnologie che utilizzano le diverse applicazioni in tempo reale hanno sviluppato un nuovo modo di pensare, di parlare e di comunicare.
Lima, Ciudad de los Reyes, fondata da Francisco Pizarro il 18 gennaio del 1535, con il nome della “Città dei Re”. Il nome della città deriva da una leggenda risalente ai tempi della sua fondazione.
Secondo il Vangelo di Matteo, al Capitolo 2, nell’antico testamento, l’Epifania, festività del sei di Gennaio, giorno della prima manifestazione pubblica di Gesù, con la intercessione dei tre Re Magi, che dopo il sorgere della stella intrapresero il cammino verso l’incontro a Betlemme di Giudea. Gli Artisti riproducono le scene dell’adorazione dei tre Re Magi. Nel dipinto del Giotto: si può osservare una «Cometa del 1305; d’allora ha influenzato sulla tradizione devota delle popolazioni; leggenda della «rivelazione», inoltre a ciò si configurano come il simbolo speciale della natività dei Re dei Giudei, nella «Cappella degli Scrovegni» a Padova. Invece la Adorazioni dei tre Re Magi di Bartolomé, Esteban Murillo, nel Museo d’Arte di Toledo, Ohio, (1655-1660).