La realtà che ci appartiene ha messo in sussulto le nostre certezze, riscrivendo la storia dei nostri antenati. Lo studio delle nostre discendenze lontanissime nel tempo ha confermato la comparsa dell’uomo altrove, fornendo così un nuovo quadro sulla nostra provenienza.
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Lo scopo della ricchezza dei detentori dei capitali ha amplificato le differenze sociali, aumentando la disparità fra Paesi sviluppati e non, creando a sua volta un capitalismo ultra-liberale, con la conseguenza che la Cina avrà più spazio con il suo soft power, mentre gli Stati Uniti non perderanno il posto di potenza mondiale; il prezzo del petrolio farà entrare in crisi le economie della Russia e dell’Arabia Saudita; l’influenza del Daesh si rafforzerà in Siria e in Iraq
La virulenza inizi pandemia che si è sparsa in alcune città del Centro e Sud America non è verosimilmente provocata dal caldo o dal freddo. È probabile che sia dovuta alla giovinezza degli abitanti
I paesi travolti dalla pandemia sono le zone di economie solide, con infrastrutture ospedaliere di alta qualità come Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti. Questo dimostra che la prosperità e lo sviluppo non sono garanzie contro l’epidemia. Ciò che invece determina il successo nel contrasto del morbo è la tempestività di gestione e di implementazione delle azioni di risposta alla pandemia
La celerità con cui si spande il contagio non permette concedere assistenza sanitaria a tutti, alcuni ospedali hanno già collassato, mancando i posti di degenza intensiva, chiudendo i pronti soccorsi, alcuni muoiono nelle case contagiando agli altri parenti.
Il lock down totale imposto dalle autorità risulta insostenibile da rispettare, motivo per cui alcune persone disattendendone l’appello, scelgono di uscire di casa alla ricerca di lavoro e, allo scopo di provvedere il sostento alle loro famiglie: i contagi aumentano: in fine ho sì “muore di fame ho di COVID”, scelte impensate impossibile di ovviare.
A Boston, un prelato cattolico stava viaggiando in macchina lungo una strada alla periferia della città. Vedendo un ragazzo nero che camminava faticosamente il prelato dice all’autista di fermarsi e fa salire il ragazzo.
La segregazione razziale negli Stati Uniti d’America regola il principio “separati ma uguali” e molto evidente che lo esser “uguale” risulta essere raramente uguali, ma il rischio di siamo tutti uguali, si conferma l’altro solo perché e uguale a noi, no perché è diverso e va rispettato come tale
I racconti dimostrano come sia complesso il capire e capirsi. Lo stare insieme, sono stati sostituiti da “connessioni” per comunicare, colloquiare, i legami sono ignoti, esprimersi con l’altro è “un’utopia”; quindi non si riconosce più nessuno… Oggi siamo fieri di…