Lo “sviluppo delle tecnologie” ha permesso il rapportarsi in tempi rapidi con le interazioni fra i singoli e i gruppi. I ragazzi, infatti, oltre che essere aggiornati sulle ultime scoperte in quasi tutti i campi scientifici sociali ed economici, navigano in siti incogniti e nascosti, con delle conseguenze gravissime, causando danni a volte devastanti nei giovani e nei bambini, recando molti pericoli con sé. Infatti la fragilità dei giovani li mette nelle condizioni di essere vittime del «Real time»: sono indirettamente invitati a insolite partecipazioni in rete, guidati dalle curiosità a livello globale.
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L’utilizzo di ampia portata della rete in maniera non adeguata è un segnale fondamentale delle situazioni difficili in cui ci troviamo: la comunicazione intergenerazionale e soprattutto la perdita dell’interesse per le cose durature. I ragazzi e giovani trovano difficoltà nei contenuti capaci di orientarli nel presente e nel progettare il loro futuro, così come rendere positivo l’incontro con gli altri. Abbandonate le strutture logico-deduttive e lineari, apprendono per “scoperta”, hanno un “ragionamento più libero”, dove prevale la modalità emozionale del momento, l’interesse per il “real-time”. L’immediatezza di recuperare informazione dalla rete e la condivisione con il gruppo sul web e sui social media fa diventare i ragazzi più fragili e dipendenti. Si tratta dei Nativi Digitali, cioè i giovani dai 13 ai 24 anni: socializzando in rete e adattandosi alle nuove tecnologie che utilizzano le diverse applicazioni in tempo reale hanno sviluppato un nuovo modo di pensare, di parlare e di comunicare.
Quello che sta succedendo adesso è che ci sono, in alcuni casi, delle ricadute nelle persone che hanno già avuto il Covid-19, e la diffusione del virus da parte delle persone asintomatiche; ma se si interrompono prima le catene di trasmissione del virus si possono fermare i contagi». Gli studi e le ricerche per combattere la pandemia odierna non si fermano, «“le prove salivari” stanno dando risultati nel controllo della diffusione
Le pratiche mirate a migliorare la “qualità genetica” sono avviate dall’ossessione per la presunta o effettiva maggiore natalità, rispetto alle classi dominanti, che hanno messo in moto una vera e propria politica razziale in vari Paesi del mondo. Praticata molti anni prima che fosse avviata l’istituzione dei programmi dell’eugenetica nazista. Stefan Kühl ha sottolineato che gli eugenetici compresero bene le misure messe in opera dal nazionalismo intendendole come realizzazione dei loro obiettivi e delle loro richieste
In un paese latinoamericano, si realizzò un esperimento sociologico attraverso un annuncio fittizio in un giornale: “Il sociologo scrisse due lettere con lo stesso contenuto agli albergatori, chiedendo di riservare una stanza, sempre per la medesima data. Una lettera fu…
Per la prima volta si è pronunciata la Corte con la sentenza 12 Marzo 2020, accogliendo e dichiarando all’unanimità i responsabili per le torture e violazione dei diritti a persona LGBT
Storie diverse che si intrecciano nel riconoscimento delle libere scelte sessuali: non c’entrano le culture
Dalla sua biografia si apprende che a certo punto non poteva esse considerato europeo: nel 1851 rinuncio alla cittadinanza savoiarda per assumere quella peruviana
Ovunque e da sempre, si sente dire che gli incidenti accadono sempre, che le percosse fatte negli interventi dall’autorità spesso e volentieri hanno diverse giustificazioni. Infatti sono le vittime, i colpevoli.
Negli ultimi 25 anni, i dati epidemiologici hanno costantemente mostrato livelli più elevati di cattiva salute e minori aspettative di vita negli uomini rispetto alle donne. Questo è in parte dovuto ai comportamenti rischiosi come il «fumo» e «consumo di alcol», che sono più comuni tra gli uomini che tra le donne e aumentano la probabilità di sviluppare ipertensione, malattie cardiovascolari e le malattie polmonari.