La celerità con cui si spande il contagio non permette concedere assistenza sanitaria a tutti, alcuni ospedali hanno già collassato, mancando i posti di degenza intensiva, chiudendo i pronti soccorsi, alcuni muoiono nelle case contagiando agli altri parenti.
All’improvviso andò verso la porta, svigorito, confuso, appena uscì e, proprio lì collasso, e rimasi a terra, non sopportava più il malessere che sentiva, erano già parecchi giorni che non aveva energie per mettersi in piedi. I parenti, vicini, gli amici atterriti li videro uscire dalla porta generando sgomento, e indebolito, senza più forse per rialzarsi; lui fallì nel suo ennesimo intento di porsi in piedi e, propri lì, in quel posto spiro. Tutti sentirono il dolore profondo della morte, in quel momento incuti il terrore in tutti, motivati dalla perdita di un giovane di solo 30 anni, da allora persero il controllo loro stessi. La pandemia racconta incute terrore, ma quella reale è ancora più spaventosa.
Questo è il racconto di una signora residente in un paese latinoamericano, che vide morire lentamente suo fratello, racconti che sono la conferma dell’impatto nelle popolazioni. Molte di queste scene si sono visti e sentiti su alcuni mezzi di comunicazioni, alla ricerca di conforto, come riparo alla sopraffazione della virulenza con cui il Covid-19 si espandeva espletandosi velocemente nelle popolazioni dei paesi di Centro e Sudamerica.
In America Latina, le carenze economiche sono comune alle maggioranze, e dove la possibilità di cura sembrano scarse per affrontare il Covid –19, epidemia ignota. Gli ospedali pubblici sono colmi, alcuni pazienti sono assistiti nelle corsie o mandati a casa senza alcuna terapia; gli ospedali attrezzati si trovano nelle grandi città capo luogo, le cure mediche non sono raggiungibile a tutti dovuti soprattutto ai prolungati viaggi verso i nosocomi o cliniche regionali che implicano un rischio aggiuntivo di trasmissione del virus sugli stipati mezzi di trasporto pubblici.
Nell’affrontare la pandemia si sono adottati delle misure di distanziamento fisico e sociale, il lockdown forzato non è possibile, in una realtà come le baraccopoli, luoghi dove le case sono di «pochi metri e vivono in tanti, una accanto all’altra». Il predominio del lavoro sommerso e in correlazione al provento giornaliero per il sostento familiare, l’ubbidienza all’autorità sull’isolamento e la terapia domiciliare in casa sono messi a dura prova (mancando l’approvvigionamento d’acqua in molte case), compromettendo la salute delle popolazioni. Il panorama che si presenta difficile da gestire, dove il fattore sociale subisce le conseguenze, paesi con un welfare precario e selettivo nuocendo il benessere delle popolazioni (anziani). Paesi dove la mobilizzazione ha origini sociale ed economica, la pandemia, in queste zone ha fermato solo in parte la «Mobilità Umana» anche l’economia, queste popolazioni che dall’interno dei paesi si sono trasferiti in cerca di un futuro migliore alle città capoluogo 1 conformati dagli insediamenti umani ho spazi chiamati baraccopoli: Pueblos jóvenes, Favelas o Slum.2
Dalla comparsa in Cina – Wuhan, a inizi di questo anno, la pandemia Covid19 si è stesso per tutto il pianeta, ed è presente in almeno 189 paese. Tedrs Adhanom Ghebreyesus direttore della Organizzazione Mondiale della sanità (OMS), no basta sospender in parte le misure restrittive non significa la fine della pandemia, il rischio e che possa tornare con maggior forza la virulenza, come in Giappone, Germania, in Cina – Pechino riaffiora il contagio, proibisce la importazione di carne dalla Germania. La gente incomincia a guardare il cibo con sospetto, “da dove verrà” si chiedono.
La confusione nel gestire la pandemia e diventato per i governi un rompicapo, l’imprendibilità e la celerità con cui si spande il contagio non permette concedere assistenza medica a tutti, in alcuni paesi gli ospedali hanno già collassato, mancando i posti di degenza, chiudendo i pronti soccorsi, alcuni muoiono nelle case contagiando agli altri parenti; tanti purtroppo passeranno alla storia dell’ignoto come vittime silenziose dell’epidemia. Il recente report: Map Economic and Business Advisor prevede nel 2020 una contrazione del – 52% nella economia di America latina, la peggiore degli ultimi quarant’anni.
Il Covid19, non ha frontiere, colpisce tutto il sistema personale (psicologico, sociale, economico) e le strutture paesi, colpendo tutto e tutti. Il quadro che se presenta è allarmante in quasi tutti i paesi latinoamericani, le più colpite sono le popolazioni bisognose, indigenti con le perditi dei lavori e dei cari si sono trovati nella condizione di non avere denari per potere seppellire le loro salme, in alcuni casi hanno scelto vare di fortuna o di cartone. In Brasile: I casi elevati di contagio e le fosse comuni a Manaus, situazione gravissima. Nel cimitero di Vila formosa a San Paolo, il più grande dell’America Latina, si liberanno vecchie tombe per fare posto ai deceduti di Covid-19 (riff. Ansa). Inoltre in Messico tombe individuali e per le stessi ragioni queste popolazioni hanno deciso la cremazione per il minore costo, (usanza no accettata prima in queste zone di America latina).
“I quattro ospedali principali di Manaus (Brasile) sono pieni e gli operatori sanitari si occupano di pazienti estremamente malati che spesso arrivano troppo tardi o si trovano troppo lontano per essere salvati. Un’alta percentuale di pazienti che entrano in terapia intensiva muore e un gran numero di medici si ammala”, afferma Bart Janssens, coordinatore dell’emergenza di Msf in Brasile.
Viviamo una situazione surreale, si è andata una generazione nel silenzio sepolcrale, ferendo la nostra sensibilità, senza un perché, non eravamo preparati per il luto cosi improvviso, non avevano soldi per seppellirli, nessuna vestizione, solo un lenzuolo coperto di una diluizione disinfettante. Questo virus è infame, ti toglie la dignità, non ti consente di dare l’ultimo saluto alla persona che tanto avevamo rispettato e amato, anche questo non ti è stato concesso, inseguito una bara di fortuna e un posto qualunque andava bene.
- J, Matos Mar; “Desborde popular y crisis del Estado”, chiama questo fenomeno desborde desde abajo nel quale lo stile contestatario imposto da queste masse segue in avanti nella sua conquista e nel possesso di nuovi territori in tutti i campi; cambiando i concetti di integrazione, di riforme e di rivoluzione inteso come cambiamenti, operando come uno Stains Andina.
- Luogo dove si stabilisce una persona o una comunità illegalmente in modo definitivo.