In tutte le latitudini aumentano i contagi

La virulenza inizi pandemia che si è sparsa in alcune città del Centro e Sud America non è verosimilmente provocata dal caldo o dal freddo. È probabile che sia dovuta alla giovinezza degli abitanti

Dopo i primi casi che in alcuni Paesi hanno fatto salire la tensione nelle scuole nelle università, si sono adottate misure di distanziamento sociale e gli studenti hanno dovuto accettare il cambiamento nel rapporto interattivo con i docenti, ossia passare dall’apprendimento diretto, frontale in aula all’apprendimento online. L’obiettivo è stato raggiunto, anche con riguardo al conseguimento delle lauree. In Norvegia si è consentito il ritorno alle aule scolastiche, soprattutto nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie. In altri casi le attività sono state chiuse per evitare il contagio massivo, impedendo alle persone di un Paese estero la loro permanenza, trattandosi di persone più esposte ai contagi. In poco tempo vengono chiuse le frontiere via terra, ad eccezione dei principali ingressi delle merci; i collegamenti internazionali e nazionali sono stati ridotti al minimo e molti cittadini sono rimasti all’estero senza potere tornare a casa. Il dibattito è acceso, dato che sono stati creati problemi ai cittadini, dovendo essi pagare prezzi esorbitanti ad alcune compagnie aeree per rientrare nei Paesi.

Aumentano i contagi in tutti gli stati d’America, Florida è lo Stato con il maggior numero di contagiati e il virus continua a espandersi in altri Stati come l’Arizona dove le popolazioni protestano per il lockdown imposto dalle autorità come prevenzione, anche se sono minimi i contagi. L’indice del contagio aumenta: il record lo ha il Texas, abbassando l’età del contagio da 38 a 24 anni. In Canada e in Australia riaffiora la pandemia, creando paure di contagio e generando il panico nella popolazione, decretando il lockdown chiudendo per la prima volta in suoi confini interni. Le autorità adottano vari provvedimenti per contenere la diffusione del contagio, ma la popolazione teme la probabile chiusura dei centri commerciali e dei supermercati, affollandoli per l’approvvigionamento di prodotti alimentari. 

La Svizzera è in testa a una classifica mondiale dei paesi che meglio ha affrontato la pandemia di corona virus, ed è il paese più sicuro. Inoltre la Svizzera è tra i paesi europei a lanciare la prima “App di massa” per tracciare i contagi: Lo «SwissCovid» che avvalendosi di un sistema decentralizzato di registrazioni dei dati che rispetta la privacy.1

Nei Paesi, come in Svezia le scuole aperte hanno favorito i contagi, unico paese a non scegliere misure restrittive contro il covid, e senza il lockdown ci sono moltissimi i morti, e ingenti danni all’economia. In Italia a Mondragone, le proteste si fanno fatto sentire. I conflitti si sono scatenati fra residenti e immigrati. Il contagio riprende ed è accusata la popolazione bulgara che da anni vive nella zona; altri, invece, sono lavoratori stagionali che vanno e vengono dal loro paese, e i contagi aumentano. 

L’attuale presidente del Brasile all’inizio della pandemia si oppose fermamente a prendere provvedimenti per fermare il propagarsi del virus: “è un semplice raffreddore”, diceva il presidente agli inizi, dopo alcuni messi anche lui resulta avere presso la malattia Covid-19. Ulteriormente con l’aumento indiscriminato dei contagi ha avviato politiche, tardive, di contenimento del contagio, così nuocendo alla popolazione più vulnerabile. È confermato che il Brasile è il secondo Paese al mondo per numero di contagi e morti dopo gli Stati Uniti. L’incubo continua, il Brasile è fuori controllo, la situazione è drammatica, con più morti ogni giorno, operatori sanitari decimati (a causa della mancanza di attrezzature per proteggersi dal contagio). 

Il Perù, con una popolazione di circa 33 milioni d’abitanti, si è confermato come il quarto Paese con più casi di Covid-19. La situazione si presenta drammatica, superando oltre i 270.000 casi di contagio, i morti por covid 19 sono 10.5802, si tratta del più alto numero di contagi registrati in America Latina dopo il Brasile. Inoltre, cresce la preoccupazione in Perú per i 500.000 indigeni di 55 comunità dell’Amazzonia, a rischio di Covid-19. 

Dati della Direzione generale della Sanità sugli stranieri in Italia: I tassi di contagi sono alti per i sudamericani, e minimi per la popolazione cinese. Si osserva che il 5,1% dei casi di Covid-19, con indicazioni della nazionalità al giorno 22/04/ 2020, riguardano i cittadini per un totale di 6.395 i cittadini che hanno contratto la malattia. I collettivi con il tasso più alto sono dell’Ecuador e soprattutto i peruviani, rispettivamente per un 4,2 per mille e all’8,1 per mille delle proprie popolazioni, invece si segnala i cittadini cinesi con un tasso inferiore allo 0,3 per mille, ovvero più baso della metà di qualsiasi altro paese.

Invece il Messico oltrepassa i 25.000 casi di contagio, decimando la popolazione in estrema povertà e scatenando una crisi senza presedenti. In Argentina (Buenos Aires) le autorità hanno dichiarato l’intenzione di «chiudere la intera linea metropolitana» dove viaggiano persone stipate nel mezzo di trasporto (AMBA) per diminuire drasticamente la circolazione di persone ed evitare la ricaduta dei contagi e le domande di assistenza sanitaria negli ospedali.

L’amministrazione Inglese ha fatto marcia in dietro dopo la irragionevole disposizione sull’attuazione «dell’immunità di gregge», con la popolazione atterrita dal rapido contagio e dalle conseguenti morti, che tuttora è impossibile arrestare. A Londra, distanze significative separano le persone tra di loro e le persone e il luogo in cui vogliono e devono essere per causa di lavoro. Le differenze tra i settori della popolazione sono significative e le scelte di chi può restare a casa e chi no sono decisive: sono in tanti che devono muoversi e spostarsi nella città, avendo necessità di frequentare persone e luoghi di lavoro e di studio, e altro ancora: queste situazioni generano notevoli disuguaglianze sociali ed economiche, producendo uno stato drammatico per molte persone che vivono in «trasferibilità permanente». In Giappone, Paese fondato sul lavoro, ci sono grandi imprese che registrano cifre straordinarie e che, collegate alla politica, sono parte fondamentale dell’economia: esse hanno dovuto dichiarare lo stato di emergenza sanitaria e hanno disposto l’interruzione totale delle attività. Il Paese rimane in bilico, attuando le misure più drastiche nei confronti della popolazione: investendo nel controllo e nel tracciamento i contagi sono parzialmente sotto controllo. E l’economia del «Sol Levante», Paese che soffre le misure che ne compromettono la stabilità, rimane in uno stato di crisi controllata. A Mumbai e N. Deli – India il Corona virus continua a infettare. Nella città, già martoriata dalla fame estrema, i cittadini sono disorientati, confusi, e il virus contagia anche la popolazione più giovane e quelli di strema povertà.

Diverse ricerche ci danno una visione approssimativa degli studi sullo spandere del Covi-19 e sui diversi sintomi registrati in vari Paesi, ma dobbiamo ancora attendere l’evolversi della pandemia affermano. Molte ricerche, per il momento, non sembrano aver individuato le ragioni della virulenza. In America Latina, quando incominciò la pandemia, era la stagione calda. Un esempio significativo è l’Ecuador, dove si sono visti i devastanti effetti del Corona virus, che sta decimando la popolazione.3 «La virulenza inizi pandemia che si è sparsa in alcune città del Centro e Sud America non è stata probabilmente causata dal caldo o dal freddo; è invece più probabile che la causa risieda nella giovinezza dei suoi abitanti. Malattie come ebola, colera, meningite, Covid19, Sars colpiscono soprattutto gli anziani. Un’altra considerazione va riferita alle regioni che hanno già sperimentato crisi sanitarie. Il virus vive meglio sopra la cintura del Corona virus». Le zone dove è più diffuso il virus comprendono l’Europa, l’America Centrale, il Medio oriente, la Corea, la Cina e il Giappone, con un alto tasso di umidità compreso tra i 30° e 50° di latitudine. Sono zone dove la malattia si è diffusa in modo grave.4 «Secondo alcuni studi il caldo diminuirà il contagio nella stagione estiva. Il sottosegretario Bill Byron ha richiamato studi che dimostrerebbero che la luce solare diretta e l’umidità farebbero scomparire il virus».

  1.  Info: swissinfo.ch. (25/06/2020)
  2. Report MINSA-Perù, in data 05-07-2020.
  3. Marzo è stato caratterizzato da condizioni molte più calde della media, in Asia, nella zona est degli Stati Uniti e nella parte meridionale dell’America Latina, dove le temperature sono state di almeno 12,7° C superiori alla media registrata in questo secolo. (Dati dell’ente americano NOAA forniti il 4 marzo 2020).
  4. Ricerche sulle Latitudine sono state svolte da studiosi dell’Università del Maryland. Stati uniti d’America]

Elva Collao

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