All’alba dei tempi, prima ancora dell’esistenza dell’impero Inca, il fiume Amazonas si racchiude ai due estremi in cui si avvia; da una parte troviamo la zona andina di Pisac e Ollantaytambo dove si unisce al fiume Vilcanota ho Wilcamayu: “Fiume sacro degli Incas”, sfiorando le rovine di Machu Picchu1; dall’altra parte la foresta Amazzonica, proseguendo verso altri paesi latinoamericani, per finire nell’Oceano Atlantico. Le sue acque circondano la verdeggiante e impenetrabile natura vergine, dove nel dominio vegetale accoglie la Biodiversità degli ecosistemi. Infatti, sono i fiumi, la foresta amazzonica, le montagne verdeggianti, il segno indelebile della complessità dell’ambiente naturale che ospita: “Tambopata”, “Pacaya Samira”, il “Parco del Manu” patrimoni dell’Umanità.
Il fenomeno pluviale chiamato il “Grande fiume” o “Valle grande” è il bacino del fiume Amazonas, le sue acque percorrono inizialmente le Coste del Perù, Bolivia, Ecuador, conformando il sistema Andino per poi continuare in parte dalla frontiera con il Brasile, la Colombia dove prende il nome di “Solimões”, trovando il fiume “Orinoco” – “Rio nero” che bagnano le montagne del Venezuela, Suriname, Guyana Francese. Ma il generoso fiume Amazonas, nacque nelle sommità nevose del “Mismis” dipartimento d’Arequipa, Cusco e Puno2; ha cinquemila seicento metri sul livello del mare prende il nome di F. Apurimac3; bacino che, più a valle viene chiamato, fiume “Ene”, e nella confluenza con il “Marañón”4, si trova l’habitat del “Delfino Rosa unico al mondo”, scendendo in direzione Nord – Est, si forma il fiume Ucayali5, che dopo prende il nome di F. Amazonas.
Prima dell’arrivo degli europei il fiume non aveva nome, fu conosciuto come “Paraguazú”: Parente grande del Mar, Guyerma, Solimões ecc. Gli inizi europei, tra gli anni,1499 e il 1500, quando Amerigo Vespucci e Vicente Yanez Pinzón (Spagnolo) giunsero con le loro navi, alla ricerca della zona “Indi”6, fu Pinzón il primo a navigare nel fiume, scoprendo che le sue acque sono navigabile, lo chiamo il “Fiume d’Acqua di Santa Maria della Mar Dulce”; in riferimento a ciò allora il Rio della Plata fu chiamato anche “Mar dulce”.
Negli anni 1540 e il 15417,Gonzalo Pizarro e Francisco di Orellana si avventurarono nella ricerca del “Dorado” e, furono i primi a navigare le acque Sudamericane: dall’Oceano Pacifico alla foce nell’Atlantico; motivo per cui e per moltissimo tempo fu chiamato “Rio Orellana” e dopo “Rio Amazzoni”, siccome pensavano di avere visto le “Donne Guerriere indigene” che li ricordavano alle antiche Amazzoni8, dell’Asia e dell’Africa descritte da Erodoto e Diodoro Siculo nella mitologia greca, decisero di chiamarle Amazzone o Amassunú, Amazonassa, Amacunu9; invece i nativi li chiamavano Amaszonas che significa “disturbatore delle navi”(in certe zone la grande quantità delle sue acque, non permettevano la navigazione). Ma la più antica citazione del toponimo “Rio Amaxones” è datata 1548, riportata in un atlante del cartografo “genovese” Visconte Maggiolo: Prete Samuel Fritz, missionario Gesuita tedesco, fu il primo a cartografare il fiume nel 1707.10
- Vecchia Montagna.
- A decine di km dal Lago Titicaca.
- Fiume chiamato il parlatore, per la sua quantità di acqua nel percorrere e poi precipitare nelle “valle andine”, prendendo il nome di fiumi “Ene”, poi Tambo e l’Urubamba. Nel 2001 fu stabilita la fonte dell’Apurimac come fonte del Rio Amazonas. Dalla National Geographic Society.
- Perù. Dipartimento di Iquitos.
- Loren Macintyre Statunitense scopri la sua fonte nel 1971.
- Credevano di essere arrivati all’India.
- Scoprirono il Marañón.
- Le famose donne Amazzone guerrigliere non hanno nulla di simile.
- Rumore delle acque.
- Wikipedia Rio Amazonas.