Lima, Ciudad de los Reyes1, fondata da Francisco Pizarro il 18 gennaio del 1535, con il nome della “Città dei Re”. Il nome della città deriva da una leggenda risalente ai tempi della sua fondazione. Fu scelto proprio il 6 gennaio, giorno della comparsa dei tre Re Magi; ma, ben presto, il nome fu mutato in “Lima”. È testimone lo scudo della città di Lima dove sono presenti «tre corone» che li rappresentano: Melchiorre, Gaspare, Baldassarre. La città che diventò il possedimento privato della Corte di Castiglia fu chiamata anche «La città tre volte coronata»; fatto che diede avvio alle nuove influenze di vari tipi e in particolare quelle architettoniche, dove si eressero millenari insediamenti di tipo coloniale, soprattutto chiese e dimore per gli spagnoli e i meticci in una nuova città vicina al mare.
I cronisti, rappresentanti della Colonia Spagnola a Lima, raccoglievano storie di personaggi della società, storie di luoghi i cui confini custodiscono il passato: dopo la conquista del Perù (1532-1537) gli spagnoli crearono il Viceregno di Nuova Castiglia. Ma nel 1544 l’Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V (Re Carlo I di Spagna) nominò Blasco Nunez Vela come primo viceré del Perù. «La città dei Re» o «Ciudad de los Reyes», di fatto, divenne sede del nuovo Viceré, con l’inizio di un’importante costruzione architettonica coloniale. Con il tempo diventò Lima una città prestigiosa, economicamente più potente, nucleo politico-economico, sociale-culturale di tutto il Sudamerica, a eccezione del territorio orientale portoghese. Infatti, tutta la ricchezza coloniale del Sudamerica spagnolo salpava dalla città di Lima (porto del Callao) per poi raggiungere l’Istmo di Panama, e in seguito raggiungere Siviglia, in Spagna; lo si può apprendere già dal famosissimo verso del poeta spagnolo Francisco di Quevedo: «L’oro nasce nelle Indie Occidentali2 onorato, muore in Spagna e venne sepolto a Genova»3. È da notare che nel 1407, esisteva qualche tempo prima uno scambio economico che poi diede vita alla «Casa delle compere dei banchi di San Giorgio». Nel 1408 l’ufficio aveva aperto un banco pubblico, l’unico in Italia e il secondo in Europa, successivo alla «Taula» di Barcellona dell’anno 1401, divenendo così, successivamente, «Banco di San Giorgio», un primato che rende i genovesi orgogliosi della storia della propria città; inizialmente era invece il baratto a guidare gli scambi.
Il Viceregno spagnolo nell’America Latina fu la sede “economica” più importante della Corte di Castiglia, precisamente in Perù. La ricchezza esistente svegliò gli interessi dei leader spregiudicati, oppositori dei Re spagnoli e non solo; realizzavano sbarchi e saccheggi nel mediterraneo e nelle coste sudamericane. Per proteggere le coste dell’Oceano Pacifico e soprattutto le città del Perù da contrabbandieri, pirati francesi, inglesi e olandesi, i viceré fecero costruire i porti fortificati anche a Valparaiso, Arica, Callao, Trujillo, soprattutto Lima, città capitale del Viceregno. Il centro storico di Lima è conosciuto anche come il «Damero di Pizarro o Lima quadrata». Il nome è dovuto alla distribuzione delle vie simile ad una «scacchiera». La zona comprendeva principalmente il centro storico, dato che, dalla sua fondazione, la città fu circondata da cinte murarie, o fortificazioni difensive, e divisa in quartieri, limitate dalle antiche muraglie che la circondavano, costruite nei secoli XVI – XIX secoli, per proteggerla dagli attacchi e minacce dei nemici della corona spagnola. L’ovest della città di Lima è la parte più antica e centrale, e tuttora mantiene lo stile classico spagnolo, caratteristico con i viali perpendicolari che conformano isolati quadrati. All’epoca era abitata da una popolazione pre-ispanica, governata dal “curacazgo” o signoria di Lima. Si ricorda “Taulichusco” l’ultimo «cacique»4 di Lima prima dell’arrivo degli spagnoli.
Rinchiusi nel centro città e nella piazza d’Armi o Piazza Mayor, si trovano, oltre che l’importante edificio del Palazzo di Governo, il Duomo di Lima; ma nella zona centrale possiamo apprezzare un’importante fontana risalente al XVII secolo. Oltre a ciò, nei dintorni troviamo importanti edifici storici: è da notare per la sua facciata la “Chiesa di San Pietro”, situata quasi alla periferia del «Damero di Pizarro», di rilevante importanza architettonica, pittorica e storica; risalente all’anno 1636, è l’unica chiesa di Lima con tre porte d’accesso; ossia tre navate, caratteristica esclusiva di un Duomo. Al suo interno, i suoi altari di stile «Churrigueresco» sono meravigliosi; lo spazio della navata centrale è occupato da pitture e maioliche finissime. Inoltre la chiesa custodisce importanti opere d’arte che circondano l’interno: sculture dorate, oggetti sacri e pitture della Scuola di Lima, Cusco, Quito; ed è di grande rilievo il dipinto della «Incoronazione della Vergine», opera del pittore «Bernardo Bitti»5. Il suo altare è stato realizzato dall’architetto, pittore, retablista Presbitero Matias Maestro. La raffigurazione più importante della chiesa è la «Vergine della O» (1809). Nel 1991, il centro storico fu dichiarato Patrimonio Storico dell’Umanità dall’UNESCO.
Le prime monete coniate in Perù apparvero tra il 1568 e il 1570, e il Viceré, riuscì a mandarne una consistente quantità al Re (pari a 1,600 pesos). All’epoca dell’amministrazione coloniale spagnola e nel diciottesimo secolo Lima era diventata una capitale coloniale aristocratica; sede della cultura in America, il Re Carlo V, d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero fonda «L’Università Nazionale Mayor de San Marcos» e la «Reale e Pontificia Università della Città dei Re di Lima», la più antica Università delle Americhe.
- Chiamarono Lima la Città dei Re, così divenendo “Possedimento privato dei Re di Castiglia”.
- All’epoca in seguito alla scoperta dell’America e come testimonianza prestigiosa; si diffuse questo modo di dire.
- Il Banco di San Giorgio fu il più importante dell’epoca.
- Capo governatore della città a Lima.
- Bernardo Democrito Bitti: Gesuita, pittore e scultore Italiano naturalizzato peruviano. (1548-1610)