E oggi, alcune donne, occupano incarichi di alta responsabilità, partecipano attivamente alla politica e sono un elemento chiave dell’economia.
Il World Economic Forum, assieme all’organizzazione delle Nazioni Unite, realizzò un’inchiesta per individuare i paesi dove le donne hanno più possibilità di progresso a parità di sesso.1 I primi paesi della relazione dell’inchiesta sono: Finlandia, Islanda, Svezia, Danimarca, e Canada, paesi che occupano i venti migliori posti, cioè paesi a misura di donne (seguiti da altri), dove le donne godono di opportunità di benessere. I primi nella classifica hanno delle caratteristiche che osservano il compimento delle pari opportunità, con l’aggiunta di alcuni diritti femminili: possiedono un governo democratico, godono di una completa libertà, l’accesso alla salute, accesso al potere politico, istruzione, e la partecipazione al lavoro. Mentre i paesi che stanno in coda alla classifica hanno un alto tasso di povertà con welfare quasi inesistente. A ciò si sommano altri fattori come disastri naturali, guerre, povertà, ecc.
Nei paesi sviluppati, la discriminazione di genere è contro la legge e le uguaglianze sono garantite dalle Costituzioni, organizzate per farli rispettare. Ad esempio, l’Islanda, paese che è al vertice della classifica, beneficia di una buona organizzazione di vigilanza, sostenuta da un’“Agenzia di controllo”, al fine dell’attuazione dei diritti, gestita dalle donne”.2 Infatti in Islanda dal gennaio 2020 è operativa la legge sulla parità, prevede che le aziende e le istituzioni che hanno più di 25 tra uomini e donne nei rapporti di lavoro debbano applicare questa legge. La parità c’è anche nella politica, nelle cure sanitarie. (Paese che lavora per azzerare l’ultimo 12% di casi di disparità salariale). Nel 1980 fu eletta presidente della Repubblica islandese Vigdis Finnbogadóttir. La Svezia punta sulla tutela della maternità e paternità: ciascun genitore riceve 16 mesi di congedo retribuito dopo la nascita del figlio, creando maggiore responsabilità, negli uomini, e aumentando il tasso di fertilità delle donne; inoltre ha un buon sistema giudiziario, un audace sistema di salute e un’elevata istruzione delle donne. “La quota di management delle società del paese deve avere per legge la quota del 40% di donne dirigenti”. Per citare le parole del governo svedese, “l’uguaglianza di genere accresce le competenze e le capacità creative di tutti, contribuisce anche alla crescita economica”. Invece occupa il terzo posto nella classifica il Canada, che risulta tra i migliori paesi non europei che beneficia di una buona organizzazione in favore delle donne. Hanno un “Comitato di parità delle donne” e una “Agenzia federale”, incaricata di difendere i loro diritti, riuscendo a ridurre il tasso di povertà tra le donne anziane. Il Canada è il paese dove le donne lavorano in posti manageriali professionali: sono occupate per il 49% come professioniste di imprese nel settore finanziario e il 47% di dentisti e medici sono donne. Ma anche se lavorano 90 minuti al giorno in più degli uomini, sono remunerate di meno e la politica delle quote è ancora più bassa. Ma il Canada si distingue per il forte apporto all’istruzione e alla salute femminili. La Danimarca occupa il quarto posto, con una grande partecipazione politica delle donne (42% della rappresentanza) ed è il paese con più parlamentari donne.3 La Finlandia fra altro è diventata il primo paese al mondo a concedere il diritto al voto (1906) e a concedere le cariche politiche alle donne, possiede la maggiore quota di rappresentanza politica femminile (62%), rappresentanza di cooperazione, ottenendo le donne ruoli importanti nei partiti politici. Infatti è stata eletta per la terza volta il “paese più felice al mondo” secondo il Word Happiness-Nazioni Unite del ventinove di marzo duemila venti. L’Italia è al trentesimo posto del report su 156 nazioni. Ha il maggior tasso di divorzio, e con riguardo a questo fenomeno sociale esiste una politica di tutela delle madri che hanno in custodia i figli.
- La rivista Newsweek, in base ai dati del World Economic Forum e dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, ha condotto un’analisi sui paesi in cui le donne posseggono più vantaggi.
- Ad esempio, in Islanda, il Governo ha proibito che alcune aziende lucrassero sulla nudità, mettendo in crisi lo sfruttamento sessuale.
- Thorning Schmidt è diventata la prima donna nella storia del paese con l’incarico di prima ministra della Danimarca.